Pellegrinaggio al Forte di Amber

7 commento/i

• 

  Stefano Gazzarri
  22/01/2016 20:03

  Complimenti bellissimo BeW

  RISPONDI

• 

  giorgio pizzocaro
  22/01/2016 21:42

  Grazie Stefano!Mi fa molto piacere la tua visita ed il tuo lusinghiero commento...forse la composizione non rispetta i canoni tradizionali della fotografia "classica" (me ne rendo conto), ma è comunque il mio piccolo tentativo di uscire un pò dagli schemi.
  A presto, giorgio.

  RISPONDI

• 

  emanuele cortellezzi
  22/01/2016 22:36

  l'importante non è la regola---ma la resa.....questa arriva....ed il biancoenero completa l'opera

  RISPONDI

• 

  giorgio pizzocaro
  22/01/2016 22:44

  Emanuele:un riconoscimento gratificante che mi sprona a continuare!
  Grazie,ciao,giorgio.

  RISPONDI

• 

  Michele Rienzo
  24/01/2016 19:37

  Una "Street" piena di movimento e spontaneità. L'esaltazione del contrasto aumenta la profondità dell'immagine.

  RISPONDI

• 

  giorgio pizzocaro
  25/01/2016 12:06

  Grazie Michele per il prezioso e puntuale commento!ciao, giorgio.

  RISPONDI

• 

  antonio arfelli
  29/01/2016 00:37

  La foto è ricca di dinamica, di presenza, e racconta in modo molto coinvolgente, per lo sguardo del ragazzo, che blocca l'osservatore mentre tutto si sta svolgendo. Molto duro il b/n. Bella foto. Ho letto la tua scheda, Giorgio. Sai, non sono molto d'accordo sulle tue parole "..Ogni forma di linguaggio elaborato, anche in campo artistico/fotografico, deve opporre resistenza a chi la legge...". Opporre resistenza? Non capisco. Non parliamo di ruoli antagonisti, ma di espressione artistica che raccoglie il suo pubblico: il pianista e i suoi audiofili, il fotografo e chi guarda le foto, l'attore e gli spettatori. Se posso aggiungere la mia opinione, per un autore è premiante non accontentarsi degli elementi canonici, ma cercare la propria fotografia, che emerge poi dal singolare modo di vedere un soggetto e di raccontarlo. Io da osservatore scopro molto spesso questi elementi, in almeno il 90% (novanta per cento) delle foto che vedo. E' una cosa bella, gratificante per chi guarda, perché esprime l'impegno e il desiderio dell'autore di comunicare, la qual cosa avviene, imho, quasi sempre.

  RISPONDI