papaveri..

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di gianfranco mineri

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18 commento/i

  • Martina Giannini
    31/05/2016 20:56

    C è qualcosa che non convince, non saprei cosa Ciao

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  • gianfranco mineri
    02/06/2016 09:50

    Ciao Martina. Sì, ci stà che qualcosa non convinca. Se mi dici cosa secondo te, mi può aiutare a riflettere.
    In risposta al commento di Martina Giannini
    Commento: C è qualcosa che non convince, non saprei cosa Ciao

    RISPONDI
  • Martina Giannini
    06/06/2016 20:51

    Papaveri... mmmmhm io li vedo diversamente, dovrebbero regalarci dei colori ma la foto è spenta... Troppi boccioli ? confrontala con quella di Donatella Branca, forse i "papaveri" in quest'altra immagina fanno davvero da protagonisti, anche se non indicato nel titolo. Ciao !
    In risposta al commento di gianfranco mineri
    Commento: Ciao Martina. Sì, ci stà che qualcosa non convinca. Se mi dici cosa secondo te, mi può aiutare a riflettere.

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  • gianfranco mineri
    07/06/2016 10:38

    la cosa che assolutamente condivido è che lo scatto manca effettivamente di luminosità. Per il resto le interpretazioni dei soggetti sono, ritengo per tutti, individuali, così come le "letture" di chi osserva. Il titolo non è fuorviante. Scelta personale di inserire molti boccioli proprio per differenziare lo scatto da mille altri (peraltro bellissimi) di campi PIENI di papaveri. Non deve essere così condizionante il titolo...Avrei potuto titolare "Papaveri & C." oppure "Intorno ai papaveri" ma il mio pensiero riguardo la Fotografia è che deve essere lasciato un minimo di spazio anche all'interpretazione di chi guarda. Grazie dei tuoi commenti. Ogni pensiero porta comunque a riflessioni che non fanno mai male. Un saluto!
    In risposta al commento di Martina Giannini
    Commento: Papaveri... mmmmhm io li vedo diversamente, dovrebbero regalarci dei colori ma la foto è spenta... Troppi boccioli ? confrontala con quella di Donatella Branca, forse i "papaveri" in quest'altra immagina fanno davvero da protagonisti, anche se non indicato nel titolo. Ciao !

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  • ANONIMO
    07/06/2016 23:41

    Ciao, entro nella garbata discussione dando il mio parere e non me ne vogliano per questo i citati amici della community. Io credo che la foto in questione sia in realtà molto ben riuscita, non pecca di luminosità ed è invece equilibrata nell'esposizione e nelle tonalità, la scena è perfettamente a fuoco e ricca di dettaglio. I papaveri sono chiaramente i protagonisti e la presenza delle altre fioriture più o meno mature creano una texture gradevole e convincente che può ricordare dipinti di ben più noti artisti. Io avrei solo eliminato la piccola porzione di sfondo su in alto a sx per non distrarre lo sguardo dal caotico ordine del prato in fiore, ma va da sè che è un'inezia, quindi bravo Gianfranco. Altra questione è, Martina, il gusto personale, le emozioni che una foto può indurre del tutto legati alla diversa sensibilità di chi guarda, ma il parere su una foto non può sempre prescindere dalla tecnica o dalla fattura di realizzazione perché in questa disciplina sono da sempre stati asse portante e motivo di continua evoluzione e ricerca sia tecnologica che artistica. La foto di Donatella Branca per me, è invece più ordinaria, i papaveri "protagonisti ?", decisamente sfocati e contesi nella scena dai piccoli pennacchi bianchi. C'è più confusione e meno rigore estetico. Uno scatto istintivo, infine riuscito ma che sembra più frutto delle scelte autonome della macchina che del fotografo. Vedi Martina, due pareri diversi ed opposti, ma dove sta la verità?
    Credo di poter rispondere citando Gianfranco:....ogni pensiero porta comunque a riflessioni che non fanno mai male. Un saluto, ciao.

    In risposta al commento di Martina Giannini
    Commento: Papaveri... mmmmhm io li vedo diversamente, dovrebbero regalarci dei colori ma la foto è spenta... Troppi boccioli ? confrontala con quella di Donatella Branca, forse i "papaveri" in quest'altra immagina fanno davvero da protagonisti, anche se non indicato nel titolo. Ciao !

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  • gianfranco mineri
    08/06/2016 09:26

    Grazie Fabrizio per il tuo parere. Le diverse opinioni sono importanti per me ma ritengo soprattutto per la community. Nella risposta a Martina, non ho insistito sui dettagli tecnici della mia foto volutamente. A volte potrebbe risultare antipatico e saccente difendere un proprio scatto su dettagli tecnici. Ma hai dettagliato il mio pensiero e per questo ti ringrazio. Nel "gustare" uno scatto ci sono effettivamente sempre due aspetti, uno propriamente tecnico e uno innegabilmente di pancia. E non sempre coincidono! Ho sorriso quando hai citato i dipinti perchè proprio per questo tipo di inquadrature cerco di prendere spunto (bada bene...cerco, non... "riesco") dai dipinti, perchè trovo che la fotografia in alcuni casi trovi molta ispirazione dai dettagli dei quadri e viceversa. E che anche tu abbia citato questa similitudine mi ha fatto sorridere. Forse non è molto risaputo ma Pellizza da Volpedo, autore del celeberrimo "Quarto Stato", era anche un grande fotografo, che prima di dipingere fotografava e rifotografava tutti i suoi soggetti. La fotografia è un mondo infinito fatto di tante sfaccettature e correnti di pensiero, ma....viva la Fotografia e benvenute tutte le osservazioni e discussioni (sempre se fatte garbatamente come in questo caso e come hai detto tu). Un sincero grazie e saluti! Gianfranco
    In risposta al commento di
    Commento: Ciao, entro nella garbata discussione dando il mio parere e non me ne vogliano per questo i citati amici della community. Io credo che la foto in questione sia in realtà molto ben riuscita, non pecca di luminosità ed è invece equilibrata nell'esposizione e nelle tonalità, la scena è perfettamente a fuoco e ricca di dettaglio. I papaveri sono chiaramente i protagonisti e la presenza delle altre fioriture più o meno mature creano una texture gradevole e convincente che può ricordare dipinti di ben più noti artisti. Io avrei solo eliminato la piccola porzione di sfondo su in alto a sx per non distrarre lo sguardo dal caotico ordine del prato in fiore, ma va da sè che è un'inezia, quindi bravo Gianfranco. Altra questione è, Martina, il gusto personale, le emozioni che una foto può indurre del tutto legati alla diversa sensibilità di chi guarda, ma il parere su una foto non può sempre prescindere dalla tecnica o dalla fattura di realizzazione perché in questa disciplina sono da sempre stati asse portante e motivo di continua evoluzione e ricerca sia tecnologica che artistica. La foto di Donatella Branca per me, è invece più ordinaria, i papaveri "protagonisti ?", decisamente sfocati e contesi nella scena dai piccoli pennacchi bianchi. C'è più confusione e meno rigore estetico. Uno scatto istintivo, infine riuscito ma che sembra più frutto delle scelte autonome della macchina che del fotografo. Vedi Martina, due pareri diversi ed opposti, ma dove sta la verità?
    Credo di poter rispondere citando Gianfranco:....ogni pensiero porta comunque a riflessioni che non fanno mai male. Un saluto, ciao.

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  • Matteo Maurizio Mauro
    08/06/2016 17:14

    Scusate se mi intrometto nell'interessante e pacata discussione (diversamente dalla passata edizione di F.A). Sono dell'opinione che la fotografia debba affrancarsi dalla pittura. Però sono d'accordo quando la lettura di una foto possa avvenire secondo 2 modalità.( uno tecnico e l'altro "di pancia").Però se guardiamo alla fotografia Contemporanea (non Moderna) il secondo prevale . L'artista/fotografo rifiuta il tecnicismo :il suo scopo è creare una forte impressione accompagnata da riflessione nel fruitore al di là del "bello" e del gradito.

    In risposta al commento di gianfranco mineri
    Commento: Grazie Fabrizio per il tuo parere. Le diverse opinioni sono importanti per me ma ritengo soprattutto per la community. Nella risposta a Martina, non ho insistito sui dettagli tecnici della mia foto volutamente. A volte potrebbe risultare antipatico e saccente difendere un proprio scatto su dettagli tecnici. Ma hai dettagliato il mio pensiero e per questo ti ringrazio. Nel "gustare" uno scatto ci sono effettivamente sempre due aspetti, uno propriamente tecnico e uno innegabilmente di pancia. E non sempre coincidono! Ho sorriso quando hai citato i dipinti perchè proprio per questo tipo di inquadrature cerco di prendere spunto (bada bene...cerco, non... "riesco") dai dipinti, perchè trovo che la fotografia in alcuni casi trovi molta ispirazione dai dettagli dei quadri e viceversa. E che anche tu abbia citato questa similitudine mi ha fatto sorridere. Forse non è molto risaputo ma Pellizza da Volpedo, autore del celeberrimo "Quarto Stato", era anche un grande fotografo, che prima di dipingere fotografava e rifotografava tutti i suoi soggetti. La fotografia è un mondo infinito fatto di tante sfaccettature e correnti di pensiero, ma....viva la Fotografia e benvenute tutte le osservazioni e discussioni (sempre se fatte garbatamente come in questo caso e come hai detto tu). Un sincero grazie e saluti! Gianfranco

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  • ANONIMO
    08/06/2016 22:45

    Non serve Gianfranco, se ogni tanto nasce l'opportunità di esprimerci al di là dei soliti commenti di circostanza questo non può che giovare! E' vero la fotografia è un pianeta immenso, c'è posto per tutti e per le opinioni di tutti ma me lo immagino più come un mondo dove prevale un disordine controllato come la rappresentazione di una rete di impulsi cerebrali apparentemente caotica ma regolata da vincoli ben precisi, dove ci può stare anche il "radicale libero" ma se questo prende il sopravvento e regna sovrana l'anarchia perde forza e senno!! Sulla difesa o meglio, preferisco, l'esplicazione di uno scatto proprio, non ci vedo niente di male, non è saccenza ma semplicemente la condivisione del perchè di uno scatto e qualche volta del perchè ne vai giustamente fiero. Dipende sempre dal modo in cui la proponi. Proseguo nella risposta all'amico Mauro, ciao.
    In risposta al commento di gianfranco mineri
    Commento: Grazie Fabrizio per il tuo parere. Le diverse opinioni sono importanti per me ma ritengo soprattutto per la community. Nella risposta a Martina, non ho insistito sui dettagli tecnici della mia foto volutamente. A volte potrebbe risultare antipatico e saccente difendere un proprio scatto su dettagli tecnici. Ma hai dettagliato il mio pensiero e per questo ti ringrazio. Nel "gustare" uno scatto ci sono effettivamente sempre due aspetti, uno propriamente tecnico e uno innegabilmente di pancia. E non sempre coincidono! Ho sorriso quando hai citato i dipinti perchè proprio per questo tipo di inquadrature cerco di prendere spunto (bada bene...cerco, non... "riesco") dai dipinti, perchè trovo che la fotografia in alcuni casi trovi molta ispirazione dai dettagli dei quadri e viceversa. E che anche tu abbia citato questa similitudine mi ha fatto sorridere. Forse non è molto risaputo ma Pellizza da Volpedo, autore del celeberrimo "Quarto Stato", era anche un grande fotografo, che prima di dipingere fotografava e rifotografava tutti i suoi soggetti. La fotografia è un mondo infinito fatto di tante sfaccettature e correnti di pensiero, ma....viva la Fotografia e benvenute tutte le osservazioni e discussioni (sempre se fatte garbatamente come in questo caso e come hai detto tu). Un sincero grazie e saluti! Gianfranco

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  • ANONIMO
    08/06/2016 22:48

    Olà Matteo, ma questo fatidico F.A. old spesso citato, che non ho avuto il piacere di conoscere, era una taverna portuale di Marsiglia? Battuta a parte bello aver trovato spunto per confrontarsi sulla stessa passione, fa piacere. Non vorrei aver aperto l’ennesimo scontro di idee sulla presunta supremazia della tecnica rispetto all’espressività fotografica o viceversa, non è il mio pensiero. Piuttosto credo che ogni forma di espressione che produca opere tangibili deve essere alimentata dal binomio idea-mestiere. Lo scultore conosce la pietra e sa come aggredirla sia che ne tragga una perfetta figura, un astratto enigmatico od un consapevole trash (che ha credibilità proprio perché consapevole). Vale lo stesso per la pittura. Pollock sapeva cos’era il colore, la forma e il disegno, eppure ha raggiunto la meritata fama schizzando il colore sulla tela come potrebbe fare un bambino. Voglio dire che la fotografia quando non è semplicemente documentale o propedeutica all’ archiviazione è sempre veicolo d’emozioni che quanto meno coinvolgono l’autore. In tutti i casi ha un certo valore se è frutto di una ricerca espressiva coadiuvata dalla consapevolezza del mezzo che stai usando per attuarla. Ti puoi avventurare su strade nuove anche apparentemente semplici e banali o che portano a simili risultati ma padroneggiare il mezzo è prerogativa fondamentale per poterlo fare. Rifiutare i tecnicismi a mio avviso può essere un punto d’arrivo non di partenza. Sono convinto anch’io che esistono quei due modi di dare un parere su una foto (i giudizi lasciamoli ai critici di mestiere o ai giudici di concorso) ma vanno sempre a braccetto, almeno secondo me. Altresì non condannerei troppo la sensibilità di ciascuno nei confronti del bello che qualche volta fa tanto radical chic, mentiremmo a noi stessi. Certo la sostanza vale più dell’apparenza e gustare il bello può sembrare poco moderno ma lascia un sapore gradevole e un retro-GUSTO innegabilmente piacevole, che fa bene all’anima......Comunque l’anima è l’anima e ad irrigarla, concordo, sono le emozioni!
    In risposta al commento di Matteo Maurizio Mauro
    Commento: Scusate se mi intrometto nell'interessante e pacata discussione (diversamente dalla passata edizione di F.A). Sono dell'opinione che la fotografia debba affrancarsi dalla pittura. Però sono d'accordo quando la lettura di una foto possa avvenire secondo 2 modalità.( uno tecnico e l'altro "di pancia").Però se guardiamo alla fotografia Contemporanea (non Moderna) il secondo prevale . L'artista/fotografo rifiuta il tecnicismo :il suo scopo è creare una forte impressione accompagnata da riflessione nel fruitore al di là del "bello" e del gradito.

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  • antonio arfelli
    09/06/2016 02:38

    Cari amici,
    non mi addentro nei meandri del discorso sviluppato, ma leggo tutto. Permettetemi un saluto alle 2 di notte, brindando ai ragazzi che mantengono vivace questo tavolo permanente di lavoro fotografico. Ragazzi, (non posso saperlo come dato anagrafico) ma l'entusiasmo, il vivace "sentire" la fotografia, ...direi una bella lettura. Insomma gli occhi qua sbarbellano sempre, per un verso o per l'altro, fra le foto e i pensieri. Quindi grazie e buonanotte. Ritornando allo scatto, Gianfranco, a me piace.

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  • Donatella Branca
    09/06/2016 11:09

    Visto che mi avete nominato in questa bella discussione, mi sembra opportuno dire qualcosa.....
    Condivido tutto ciò che avete scritto... tracci un segno su una tela, ad occhi chiusi, e hops... diventerà un'opera d'arte, mille critici si affanneranno per apprezzarne un supposto valore artistico, cercheranno cosa c'è "dietro", persino gli psicologi cercheranno di capire la personalità dell'autore e via così'... bla bla bla... si potrebbe andare avanti all'infinito. Ma inevitabilmente quel "segno" per alcuni rimarrà solo un "segno". Giudizio tecnico, giudizio di pancia., condivido.
    Per quanto riguarda la mia foto i protagonisti, come dice il titolo ed osserva Martina, non sono i papaveri ma l'esplosione di colori" della primavera Elbana. Una foto fatta certamente d'istinto ma che riflette (vista a pieno schermo) l'emozione che la natura mi regalava in quel momento. Dei colori fa parte anche quel pezzetto di mare in alto a sinistra, sempre come ha notato Martina. Insomma, io la volevo così. Ciao a te e a tutta la compagnia
    In risposta al commento di
    Commento: Ciao, entro nella garbata discussione dando il mio parere e non me ne vogliano per questo i citati amici della community. Io credo che la foto in questione sia in realtà molto ben riuscita, non pecca di luminosità ed è invece equilibrata nell'esposizione e nelle tonalità, la scena è perfettamente a fuoco e ricca di dettaglio. I papaveri sono chiaramente i protagonisti e la presenza delle altre fioriture più o meno mature creano una texture gradevole e convincente che può ricordare dipinti di ben più noti artisti. Io avrei solo eliminato la piccola porzione di sfondo su in alto a sx per non distrarre lo sguardo dal caotico ordine del prato in fiore, ma va da sè che è un'inezia, quindi bravo Gianfranco. Altra questione è, Martina, il gusto personale, le emozioni che una foto può indurre del tutto legati alla diversa sensibilità di chi guarda, ma il parere su una foto non può sempre prescindere dalla tecnica o dalla fattura di realizzazione perché in questa disciplina sono da sempre stati asse portante e motivo di continua evoluzione e ricerca sia tecnologica che artistica. La foto di Donatella Branca per me, è invece più ordinaria, i papaveri "protagonisti ?", decisamente sfocati e contesi nella scena dai piccoli pennacchi bianchi. C'è più confusione e meno rigore estetico. Uno scatto istintivo, infine riuscito ma che sembra più frutto delle scelte autonome della macchina che del fotografo. Vedi Martina, due pareri diversi ed opposti, ma dove sta la verità?
    Credo di poter rispondere citando Gianfranco:....ogni pensiero porta comunque a riflessioni che non fanno mai male. Un saluto, ciao.

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  • Matteo Maurizio Mauro
    09/06/2016 12:31

    Impara l'arte e mettila da parte.Interpreto il vecchio adagio proprio nel senso che tu hai detto.Tutti i grandi artisti innovatori,a partire dall'O di Giotto, hanno percorso la storia dell'arte prima di abbandonarla per cercare nuovi orizzonti.Però, nell'arte contemporanea, stiamo assistendo ad un cortocircuito,forse perchè il mondo oggi si muove troppo velocemente o perchè il classico è ormai assimilato, per cui l'obiettivo é creare soprattutto emozioni e riflessioni(cito Hitler inginocchiato a pregare di Cattelan).Cara Donatella ,ti devi domandare se quello "sgorbio" ti suscita emozioni ed una corrispondenza interiore anche se non sai perchè. Personalmente sono uno "slow artist" (si fa per dire) ma sono attento a questi cambiamenti e cerco di capirli.
    In risposta al commento di
    Commento: Olà Matteo, ma questo fatidico F.A. old spesso citato, che non ho avuto il piacere di conoscere, era una taverna portuale di Marsiglia? Battuta a parte bello aver trovato spunto per confrontarsi sulla stessa passione, fa piacere. Non vorrei aver aperto l’ennesimo scontro di idee sulla presunta supremazia della tecnica rispetto all’espressività fotografica o viceversa, non è il mio pensiero. Piuttosto credo che ogni forma di espressione che produca opere tangibili deve essere alimentata dal binomio idea-mestiere. Lo scultore conosce la pietra e sa come aggredirla sia che ne tragga una perfetta figura, un astratto enigmatico od un consapevole trash (che ha credibilità proprio perché consapevole). Vale lo stesso per la pittura. Pollock sapeva cos’era il colore, la forma e il disegno, eppure ha raggiunto la meritata fama schizzando il colore sulla tela come potrebbe fare un bambino. Voglio dire che la fotografia quando non è semplicemente documentale o propedeutica all’ archiviazione è sempre veicolo d’emozioni che quanto meno coinvolgono l’autore. In tutti i casi ha un certo valore se è frutto di una ricerca espressiva coadiuvata dalla consapevolezza del mezzo che stai usando per attuarla. Ti puoi avventurare su strade nuove anche apparentemente semplici e banali o che portano a simili risultati ma padroneggiare il mezzo è prerogativa fondamentale per poterlo fare. Rifiutare i tecnicismi a mio avviso può essere un punto d’arrivo non di partenza. Sono convinto anch’io che esistono quei due modi di dare un parere su una foto (i giudizi lasciamoli ai critici di mestiere o ai giudici di concorso) ma vanno sempre a braccetto, almeno secondo me. Altresì non condannerei troppo la sensibilità di ciascuno nei confronti del bello che qualche volta fa tanto radical chic, mentiremmo a noi stessi. Certo la sostanza vale più dell’apparenza e gustare il bello può sembrare poco moderno ma lascia un sapore gradevole e un retro-GUSTO innegabilmente piacevole, che fa bene all’anima......Comunque l’anima è l’anima e ad irrigarla, concordo, sono le emozioni!

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  • ANONIMO
    09/06/2016 13:41

    Ciao Donatella, mi aspettavo la tua entrata e l'apprezzo, nei contenuti e nei modi. È proprio la storia di mestiere e di pancia di un artista a far gridare all'opera assoluta un suo segno buttato lì. Se su quella tela l'avessi fatto io qualcuno mi avrebbe semplicemente consigliato di buttarla perche oramai inservibile. Tralascio ovviamente la forzatura di certa critica quando tende a spingere artisti e correnti più per convenienza che convinzione emotiva ma questa è un'altra storia. È ovvio che quel segno non possa e aggiungo non debba trovare tutti d'accordo ma troppo spesso è rifiutato con superficialità solo perché lo sforzo di capire costa troppo. Tornando alla tua foto per onestà di cronaca la prima ad aver parlato dei papaveri come papabili protagonisti è stata invece proprio Martina. Concordo sul fatto che primi attori siano l'esplosione di colori e l'idea di primavera che a dispetto del tempo (meteo) ci rasserena sempre. Ciao e buona luce!
    In risposta al commento di Donatella Branca
    Commento: Visto che mi avete nominato in questa bella discussione, mi sembra opportuno dire qualcosa.....
    Condivido tutto ciò che avete scritto... tracci un segno su una tela, ad occhi chiusi, e hops... diventerà un'opera d'arte, mille critici si affanneranno per apprezzarne un supposto valore artistico, cercheranno cosa c'è "dietro", persino gli psicologi cercheranno di capire la personalità dell'autore e via così'... bla bla bla... si potrebbe andare avanti all'infinito. Ma inevitabilmente quel "segno" per alcuni rimarrà solo un "segno". Giudizio tecnico, giudizio di pancia., condivido.
    Per quanto riguarda la mia foto i protagonisti, come dice il titolo ed osserva Martina, non sono i papaveri ma l'esplosione di colori" della primavera Elbana. Una foto fatta certamente d'istinto ma che riflette (vista a pieno schermo) l'emozione che la natura mi regalava in quel momento. Dei colori fa parte anche quel pezzetto di mare in alto a sinistra, sempre come ha notato Martina. Insomma, io la volevo così. Ciao a te e a tutta la compagnia

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  • ANONIMO
    09/06/2016 19:29

    Proprio così Matteo, un cortocircuito, un loop di provocazioni, che si adattano meglio al ritmo odierno del mordi e fuggi e al rabbioso bisogno di sfogo per le tensioni accumulate ogni giorno, più che un loop di emozioni, che richiedono invece il giusto tempo per assaporarle, elaborarle e digerirle imho. Forse anch'io "appartengo" come te alla categoria degli slow un pò per natura un pò per poca attenzione alle nuove tendenze, lo ammetto. Personalmente però il "classico" non mi ha ancora stufato e trovo nelle sue proposte sempre qualcosa da imparare, da rivedere o da vivere. Un Caravaggio lo guarderei per ore, la sinfonia "Dal mondo nuovo" di Dvořák, anche dopo averla ascoltata innumerevoli volte, riesce ancora a sorprendermi a differenza di certe proposte avanguardiste che non mi raggiungono il cuore, le chitarre del "progressive rock" o i virtuosismi al flauto di Ian Anderson mi fanno sempre vibrare e se le confronto con il panorama musicale di oggi beh, non ho dubbi. Sto invecchiando è un dato di fatto ma in tutta questa velocità di nuove mode e ostentate ricerche mi chiedo spesso: ma allora sono io il vero "controcorrente" o è solo nostalgico immobilismo? Una cosa è certa ascolto la mia anima.
    In risposta al commento di Matteo Maurizio Mauro
    Commento: Impara l'arte e mettila da parte.Interpreto il vecchio adagio proprio nel senso che tu hai detto.Tutti i grandi artisti innovatori,a partire dall'O di Giotto, hanno percorso la storia dell'arte prima di abbandonarla per cercare nuovi orizzonti.Però, nell'arte contemporanea, stiamo assistendo ad un cortocircuito,forse perchè il mondo oggi si muove troppo velocemente o perchè il classico è ormai assimilato, per cui l'obiettivo é creare soprattutto emozioni e riflessioni(cito Hitler inginocchiato a pregare di Cattelan).Cara Donatella ,ti devi domandare se quello "sgorbio" ti suscita emozioni ed una corrispondenza interiore anche se non sai perchè. Personalmente sono uno "slow artist" (si fa per dire) ma sono attento a questi cambiamenti e cerco di capirli.

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  • Martina Giannini
    09/06/2016 22:44

    Gianfranco, che putiferio hai scatenato con questi papaveri... colpa/merito mio che ho detto he qualcosa non mi convinceva ... WW I PAPAVERI !!!!!!

    In risposta al commento di gianfranco mineri
    Commento: Ciao Martina. Sì, ci stà che qualcosa non convinca. Se mi dici cosa secondo te, mi può aiutare a riflettere.

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  • gianfranco mineri
    10/06/2016 14:28

    Si, si...abbiamo scatenato un putiferio. Ma, cara Martina, ad averne di putiferi così! Discutendo (civilmente) si cresce sempre! Quindi "merito" e non colpa. Per cui, grazie! Un saluto e...W i papaveri!
    In risposta al commento di Martina Giannini
    Commento: Gianfranco, che putiferio hai scatenato con questi papaveri... colpa/merito mio che ho detto he qualcosa non mi convinceva ... WW I PAPAVERI !!!!!!

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  • gianfranco mineri
    10/06/2016 14:32

    ...bè, che dire. Un enorme grazie a tutti i ragazzi/e per esservi soffermati ed avere arricchito questa community con i vostri pareri ed emozioni! Bello! Un saluto a tutti. Gianfranco

    RISPONDI
  • Donatella Branca
    10/06/2016 16:17

    NON E' BELLO CIO' CHE E' BELLO.........MA CHE BELLO, CHE BELLO, CHE BELLO !!
    In risposta al commento di gianfranco mineri
    Commento: ...bè, che dire. Un enorme grazie a tutti i ragazzi/e per esservi soffermati ed avere arricchito questa community con i vostri pareri ed emozioni! Bello! Un saluto a tutti. Gianfranco

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